Melograno

LA FILOSOFIA DELL’ASSOCIAZIONE

I Centri  Melograno sono sorti per sostenere una nuova cultura della maternità, della nascita e della prima infanzia, il riconoscimento del valore sociale della maternità, la promozione del diritto alla salute e all’uguaglianza di dignità delle donne e dei bambini, il rispetto dei bisogni dei protagonisti della nascita, secondo le indicazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Nel dare voce a tutti i diversi aspetti dell’esperienza di mettere al mondo un figlio, i servizi proposti intendono prendersi cura delle madri in modo particolare, dei padri e dei loro neonati, offrendo ascolto, attenzione, contatto, vicinanza, comprensione, sostegno e aiuto pratico.

Riconoscendo questi come valori fondamentali, Il Melograno è tutt’oggi un’importante risorsa per gli Enti istituzionali per progettare interventi innovativi di accompagnamento e sostegno nel periodo pre e post natale fino al compimento del terzo anno di vita del bambino.

Ciascuna sede, infatti, oltre all’attività rivolta alle socie e soci, svolge un lavoro rilevante di collaborazione con i servizi pubblici, sociali, sanitari ed educativi, presenti sul territorio al fine di sostenere i diritti fondamentali dei soggetti della nascita:

  • il diritto di ogni bambino a nascere e crescere in un ambiente che rispetta i suoi particolari bisogni
  • il diritto delle donne a vivere la propria scelta di maternità in piena consapevolezza e libertà, nel rispetto della propria cultura e della propria individualità
  • il diritto ad un parto che assecondi i ritmi naturali del corpo, alla presenza di persone amiche, in un ambiente accogliente ed intimo
  • il diritto alla vicinanza e alla conoscenza tra madre e figlio nell’immediato dopo-parto

I principi che da sempre hanno ispirato tutta l’attività sono:

  • la non medicalizzazione della nascita e la valorizzazione della gravidanza, del parto e dell’allattamento come momenti della vita affettiva e sessuale delle donne;
  • il principio di non delega nella gestione del soddisfacimento dei propri bisogni;
  • la dimensione collettiva come spazio di confronto, socializzazione e condivisione delle esperienze;
  • la relazione di cura che non è dedizione o vocazione nè attività terapeutica, ma  arte della maieutica, ovvero la capacità di sostenere in ognuno i processi di consapevolezza delle proprie potenzialità e risorse.